Il Consiglio degli Stati mette a rischio il nostro patrimonio vitale

Oggi il Consiglio degli Stati non è entrato in materia sulla revisione della legge sulla protezione della natura e del patrimonio culturale (LPN), considerata un controprogetto indiretto all’Iniziativa biodiversità. Il Consiglio riconosce all’unanimità la crisi della biodiversità, ma si rifiuta di adottare misure efficaci, mentre il Consiglio federale, il Consiglio nazionale, i cantoni, le città e i comuni da tempo le richiedono. L’associazione sostenitrice dell’Iniziativa biodiversità è favorevole a un’azione rapida e mirata e continua quindi ad adoperarsi per una controproposta. Se ciò non dovesse avvenire, tuttavia, si è pronti per il referendum sull’Iniziativa.

La biodiversità della Svizzera è in cattive condizioni: più di un terzo delle specie e circa la metà degli spazi vitali sono in pericolo. Lo dimostrano le ultime relazioni dell’Ufficio federale dell’ambiente UFAM (22.05.2023 – Biodiversità in Svizzera, Liste rosse). I risultati sono chiari anche per quanto riguarda gli sforzi compiuti finora: laddove vengono adottate misure di promozione e conservazione si hanno un effetti anche a livello locale. Ma non sono affatto sufficienti per potere invertire la tendenza. Per preservare la biodiversità del nostro paese, c’è un grande bisogno di agire, soprattutto in termini di superficie, qualità e connettività degli spazi vitali. Proprio a questo puntano l’Iniziativa e la relativa controproposta.

Nonostante questi risultati, il Consiglio degli Stati non vuole agire e boccia la revisione della LPN, intesa come controproposta all’Iniziativa biodiversità. Il comitato dell’Iniziativa critica questa decisione, come osserva Raffael Ayé, direttore esecutivo di BirdLife: “La perdita di biodiversità è chiaramente documentata a livello scientifico. Nonostante ciò, una maggioranza entro il Consiglio degli Stati ha deciso di non agire nemmeno sulla revisione della LPN. In questo modo, impedisce in modo irresponsabile la ricerca di una soluzione politica che per tanto sarebbe urgentemente necessaria e alimenta ulteriormente la crisi della biodiversità.”

“È ora che tutti ci rendiamo conto che la tutela della biodiversità è un investimento urgente per il nostro futuro. La drammatica estinzione delle specie ha conseguenze di vasta portata sulla nostra sicurezza alimentare e sulla nostra salute. Più aspettiamo, più sarà costoso e radicale non preservare la natura. Non dobbiamo commettere gli stessi errori che abbiamo commesso con la crisi climatica”, afferma Sarah Pearson Perret, direttrice romanda di Pro Natura.

La consapevolezza della crisi della biodiversità sta crescendo rapidamente tra la popolazione, come dimostra la consegna ieri di oltre 43’000 firme per la biodiversità. L’associazione sostenitrice è impegnata in un’azione rapida e mirata e continua quindi la campagna per una controproposta. Se ciò non dovesse avvenire, tuttavia, l’associazione è pronta al referendum sull’iniziativa.

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