Controprogetto indiretto del Consiglio federale all’Iniziativa sulla biodiversità: dichiarazione dell’associazione promotrice

Un importante riconoscimento, ma pochi fatti

Comunicato stampa di 06.7.2021 di Pro Natura, BirdLife Svizzera, Schweizer Heimatschutz und Landschaftsschutz Schweiz

Un passo in avanti, ma molto piccolo: è questo in sintesi il giudizio dell’associazione promotrice dell’Iniziativa biodiversità sul controprogetto del Consiglio federale nella sua risposta alla relativa consultazione. In particolare, l’associazione chiede misure più ampie, efficaci e di rapida attuazione a favore della biodiversità, del paesaggio e del patrimonio architettonico. Non è sufficiente che il Consiglio federale confermi la sua politica attuale. Quello che conta invece è la salvaguardia efficace delle superfici ancora pregiate e lo sviluppo di un’infrastruttura ecologica funzionale.

La crisi della biodiversità è riconosciuta a livello scientifico e internazionale. I paesaggi e il patrimonio architettonico sono esposti a evidenti minacce. Onde far fronte a questa situazione, l’Iniziativa biodiversità vuole completare la legislazione con norme mirate e promuoverne decisamente l’attuazione.

L’associazione promotrice prende atto con soddisfazione che il Consiglio federale intende recepire le rivendicazioni dell’Iniziativa biodiversità in sede di revisione della legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN). «La prevista revisione della LPN rappresenta un’opportunità imperdibile per stabilire nella legge l’infrastruttura ecologica in modo da giungere finalmente alla sua attuazione per troppo tempo differita», ha dichiarato Urs Leugger-Eggimann, segretario centrale di Pro Natura, una delle organizzazioni promotrici dell’Iniziativa biodiversità. Tuttavia, il controprogetto indiretto non risolverà la crisi della biodiversità.

Una superficie del tutto insufficiente

BirdLife Svizzera, Pro Natura, Patrimonio svizzero e la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio apprezzano che il Consiglio federale intenda prioritariamente assicurare la superficie necessaria e quindi promuovere l’infrastruttura ecologica per la biodiversità. «In considerazione della doppia crisi della biodiversità e del clima, l’infrastruttura ecologica è indispensabile per disporre di habitat per la biodiversità», sottolinea Raffael Ayé di BirdLife Svizzera.

A tal fine è necessario salvaguardare quanto prima le zone ancora esistenti ad elevata biodiversità, le superfici con alto potenziale di biodiversità e la loro interconnessione. Gli spazi naturali connessi e i paesaggi non edificati rimanenti vanno protetti con maggiore efficacia. Ogni giorno perdiamo in biodiversità; in Svizzera, più della metà dei biotopi e quasi il 40 per cento delle specie sono minacciati. L’obiettivo territoriale del Consiglio federale risulta quantitativamente e qualitativamente insufficiente rispetto alle esigenze effettive. La prospettata compensazione ecologica nelle zone urbane è certamente importante per la sensibilizzazione della popolazione, ma non potrà risolvere la crisi della biodiversità.

Rafforzamento degli inventari federali

L’associazione promotrice accoglie con soddisfazione l’intenzione di stabilire nella LPN il rafforzamento degli inventari federali come obbligo dei Cantoni e dei Comuni. Ciò rafforza il principio di legalità e la certezza del diritto, il che corrisponde a un’importante esigenza dei Cantoni e dell’edilizia. «Tuttavia, dal suo esame emerge che in ultima analisi il nuovo articolo appare meno incisivo della vigente prassi e giurisprudenza», costata Franziska Grossenbacher della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio.

Più cultura della costruzione

L’associazione promotrice prende atto con favore che il Consiglio federale ritiene importante una cultura edilizia caratterizzata da un approccio globale. «Il controprogetto del Consiglio federale stabilisce la già consolidata prassi della considerazione degli inventari federali nella legge rafforzando così la certezza del diritto», afferma Stefan Kunz, segretario generale di Patrimonio svizzero.

L’Iniziativa biodiversità

L’Iniziativa biodiversità depositata l’8 settembre 2020 dall’associazione promotrice «Sì alla natura, al paesaggio e al patrimonio edilizio» chiede una maggiore protezione della biodiversità, del paesaggio e del patrimonio architettonico. Con una modifica della Costituzione federale, l’iniziativa intende obbligare la Confederazione e ora anche i Cantoni a proteggere e a conservare la biodiversità, il paesaggio e la cultura della costruzione. A tal fine, chiede inoltre che vengano messi a disposizione più superfici e mezzi finanziari a favore della biodiversità.
Nella sua seduta del 31 marzo 2021, il Consiglio federale ha avviato la consultazione sul controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)». La consultazione dura ancora fino al 9 luglio 2021. Il Consiglio federale dovrà visionare ed esaminare le prese di posizione entro la primavera del 2022. Sempre nella primavera 2022 il Consiglio federale dovrà trasmettere al Parlamento il controprogetto indiretto rielaborato con il relativo messaggio. I successivi dibattimenti parlamentari mostreranno in quale direzione si svilupperà il controprogetto.

L’infrastruttura ecologica – l’indispensabile rete per la biodiversità in Svizzera

Come per i trasporti, la formazione o l’energia è necessaria un’infrastruttura funzionante, anche per la natura è indispensabile un’infrastruttura di superfici prossime allo stato naturale tra loro interconnesse la cui salvaguardia è assicurata a lungo termine per permettere la sopravvivenza della fauna e della flora. L’infrastruttura ecologica è un elemento fondamentale della protezione della biodiversità. Il Consiglio federale ne ha deciso l’attuazione con la Strategia Biodiversità Svizzera adottata nel 2012.
L’infrastruttura ecologica è una rete nazionale di superfici importanti per la biodiversità, comprendente ambienti ecologicamente preziosi (zone protette) e zone di interconnessione. Le zone devono essere di sufficiente quantità e qualità e distribuite nel territorio in modo da poter essere utilizzate dalle corrispondenti specie.

 

 


Ulteriori informazioni

Raimund Rodewald, direttore della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio, tel. 079 133 16 39