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La storia di BirdLife

BirdLife International e BirdLife Svizzera sono state entrambe fondate 100 anni fa, all'epoca sotto altri nomi. Molte sfide di oggi erano già presenti all'epoca. Nel corso dei decenni, queste associazioni si sono trasformate in organizzazioni di protezione della natura moderne ed efficaci. In questa cronologia troverete gli avvenimenti più importanti di questi primi 100 anni della storia di BirdLife.
  

1922

  

1922: la fondazione

Il 20 giugno 1922 venne fondato a Londra l‘International Council for Bird Preservation (ICBP), oggi BirdLife International. Il presidente fondatore Thomas Gilbert Pearson scrisse alle organizzazioni di protezione degli uccelli di molti paesi, in Svizzera all‘Ala. Quest‘ultima fondò, sempre nel 1922, il Comitato nazionale svizzero per la protezione degli uccelli (CSPU), oggi BirdLife Svizzera. Albert Hess divenne il primo presidente.

    
    

Anni '20: le prime attività

Fin dall’inizio le attività nella conservazione della natura e degli uccelli furono molto diversificate. Negli anni '20, la moda dei cappelli da donna con piume o addirittura interi corpi di uccelli morti diventò dilagante: ci vollero grandi sforzi per fermare questo massacro. Inoltre ancora solo una parte dei rapaci era protetta nel nostro Paese. 

Proprio come oggi, cento anni fa il CSPU si occupava della promozione di specie prioritarie come la Pavoncella e della conservazione di zone umide come il Gossauerried sul Greifensee, che fu poi completamente distrutto durante l’attuazione del Piano Wahlen nella seconda guerra mondiale. 

Anni '20 e '30: la fondazione di molte associazioni

Questi anni furono la grande epoca della promozione degli uccelli tramite le cassette nido, ma solo delle specie considerate come “utili“. Questi decenni videro anche la nascita di innumerevoli associazioni di protezione degli uccelli che si occuparono di posizionare e pulire le cassette nido. Queste associazioni si svilupparono poi sempre più in associazioni di conservazione della natura, quelle che oggi sono le sezioni BirdLife.

    
    

Dagli anni 20‘ fino agli anni '40: la salvaguardia delle zone umide

L‘Ala, organizzazione nazionale di BirdLife, riuscì a proteggere molte delle zone umide più importanti della Svizzera, inclusa la palude di Neerach, dove negli anni ‘90 verrà costruito il primo centro natura di BirdLife. La custode della palude di Neerach era la maestra di scuole elementari Julie Schinz, che curò l‘area protetta dal 1927 al 1980. Fu la terza donna a ricevere un dottorato onorario da un‘università. Nel 2021, lo stesso onore sarà conferito a Werner Müller, suo successore come custode della stessa palude.

Dagli anni '30 fino agli anni '40: educazione e relazioni pubbliche

Fin dall‘inizio le organizzazioni membro del CSPU furono consapevoli dell‘importanza dell‘educazione e del lavoro di divulgazione. Dal locale al nazionale, organizzarono una grande varietà di escursioni ogni anno. 

I binocoli esistono da molto tempo. Ai tempi la Kern di Aarau era uno dei principali produttori mondiali. È stata sciolta nel 1991. È più difficile con i libri sugli uccelli. In quegli anni le edizioni Hallwag di Berna pubblicarono tre piccoli volumi. Fu solo nel 1954 che apparve la prima buona guida sull‘avifauna, all‘inizio ancora in parte con tavole in bianco e nero.  

    
    

1939: il padiglione sulla protezione degli uccelli al Landi

Nel maggio del 1939, pochi mesi prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, si aprì a Zurigo l‘esposizione nazionale: il “Landi 1939“, di cui parleranno anche le generazioni future. Il CSPU fu in grado di allestire il proprio padiglione sulla protezione degli uccelli, che fu visitato da milioni di spettatori.

Con la seconda guerra mondiale, tuttavia, prese avvio la bonifica di grandi zone umide come il Wauwilermoos per favorire le coltivazioni. Durante questo periodo il lavoro del CSPU fu ridotto.

Dagli annni '20 fino agli anni '60: la lotta per una migliore protezione delle specie rare

Per decenni, il CSPU si batté per la protezione degli uccelli dalla persecuzione, dalla cattura e dalla caccia. Il Gipeto fu sterminato, mentre l‘Aquila reale venne finalmente protetta nel 1953. Mentre la femmina di Gallo cedrone era già stata protetta nella prima Legge sulla caccia del 1885, per il maschio la protezione fu ottenuta solo nel 1962. Ancora oggi, specie minacciate come la Lepre comune, il Fagiano di monte, la Pernice bianca e la Beccaccia possono essere cacciate a livello nazionale.  

Fino agli anni '60, i passeriformi venivano ancora catturati in Ticino. Il CSPU si oppose con successo a questa pratica. Le torri di cattura degli uccelli, chiamate “roccoli“, sono visibili ancora oggi.  

    
    

Dagli anni '20 fino agli anni '80: abolizione della “Belchenschlacht“

Per decenni, la “Belchenschlacht“ sull‘Untersee, un vecchio diritto dei residenti sul lato svizzero e tedesco del lago di sparare in inverno alle folaghe e alle anatre, tenne sulle spine il CSPU! In alcune occasioni, un gran numero di uccelli venne ucciso con anatre da richiamo. Questa caccia anacronistica si fermò solo quando gli ambientalisti turgoviesi presentarono un‘iniziativa popolare per abolirla e l‘elettorato la approvò. 

Altrettanto insostenibile era l‘uso, soprattutto sui laghi della Svizzera occidentale, dei cosiddetti “Entenkanonen“. Un colpo di quest‘arma era in grado di uccidere molte anatre. Il loro uso fu abolito negli anni '70. 

1970: l’anno della natura

Il Consiglio d‘Europa proclamò il 1970 il 1° Anno europeo della conservazione della natura.  Le organizzazioni per la conservazione della natura scossero la popolazione e i politici con le immagini della distruzione della natura e dell’ambiente con il motto: “Prima che sia troppo tardi“. Il CSPU partecipò con molte attività all‘Anno della conservazione della natura; questo fu un grande successo e, per la prima volta, sanscì la protezione dell‘ambiente in modo ampio.

    
    

Anni '70: l’impegno per l‘Aare e per i frutteti

Gli ambienti economici volevano creare una via d‘acqua da Basilea attraverso l‘Alto Reno fino all‘Aare. Il bacino di Klingnau sarebbe stato trasformato in un enorme porto merci. Il CSPU lottò contro questo progetto. 

Dagli anni '50, la Confederazione lavorò per estirpare dai paesaggi i frutteti svizzeri con i loro maestosi alberi da frutta. L‘obiettivo era quello di ridurre le eccedenze di frutta, che il governo federale doveva pagare. Milioni di alberi caddero vittime della campagna di abbattimento degli alberi da frutta altamente sovvenzionati. Il CSPU e le altre organizzazioni per la conservazione della natura  cercarono di fermare l‘abbattimento degli alberi. La lobby agricola fu però più forte e l‘azione non si placò fino alla fine degli anni '70, quando il “lavoro“ era in gran parte finito. 

Anni '70: la fondazione della SSVG

Oltre al CSPU, in questo periodo esisteva anche la Federazione delle associazioni svizzere di protezione degli uccelli VSV. Nel 1974, questa associazione fondò la Fondazione svizzera per le zone di protezione degli uccelli SSVG. Questa diventerà in seguito una fondazione di BirdLife Svizzera. La SSVG sostiene la creazione di riserve naturali e gestisce le proprie riserve nella Svizzera orientale. Come prima area protetta la SSVG si assicurò una grossa superficie boschiva per il raro Gallo cedrone. Nella valle del Reno sangallese, la SSVG acquistò e gestì diverse zone umide. 

    
    

Anni '70: inventari importanti

Questo decennio vide anche la creazione di importanti associazioni per la protezione degli uccelli e della natura. Nel 1975, la ZVS (oggi BirdLife Zurigo) realizzò il primo inventario ornitologico di un cantone. Nel 1976, l‘ornitologo Hans Leuzinger pubblicò il primo inventario delle aree di uccelli acquatici importanti a livello nazionale e internazionale. Ciò portò a prevedere la protezione di queste zone nella Legge sulla caccia del 1986. Nel 1977 il CSPU pubblicò la prima Lista Rossa per gli uccelli: gli autori Bruno Bruderer e Willi Thönen inserirono ben il 44% delle specie di uccelli nidificanti nella Lista Rossa. In seguito, la Lista Rossa venne gestita dalla Stazione ornitologica svizzera e dalla Confederazione.  (Mappa da: Ornithol. Beob., 1976)

Anni '70: la catastrofe delle rondini

Nell‘autunno del 1974, milioni di rondini e balestrucci furono bloccati dal maltempo nella Svizzera settentrionale. Per tentare di salvarli, vennero raccolti e spediti al sud in treno e in aereo. Tuttavia, il disastro delle rondini dimostrò che allora le organizzazioni per la conservazione degli uccelli non erano in grado di lavorare insieme per affrontare un compito così grande. Questo perché il CSPU era ancora composto da molte organizzazioni di protezione degli uccelli, della natura e degli animali, oltre all‘Ufficio federale, e non aveva strutture professionali. Per risolvere questo problema strutturale, nel 1977 l‘instancabile conservazionista Fritz Hirt diventò il suo nuovo presidente. Rimase attivo con varie funzioni fino alla sua morte avvenuta nel 2021. (Foto: Keystone)

    
    

1979: l’anno delle siepi

Nell‘autunno 1978 il CSPU organizzò la prima Conferenza svizzera sulla protezione degli uccelli a Péry, vicino a Bienne. Si decise che il 1979 sarebbe stato l‘anno delle siepi e che l‘azione principale per questo tipo di habitat minacciato sarebbe stata attuata per la prima volta da una persona stipendiata. Il presidente del CSPU Fritz Hirt e il “consigliere sulle siepi“ Werner Müller plasmarono in modo decisivo BirdLife Svizzera e BirdLife International nei quattro decenni successivi. L‘Anno delle siepi fu un enorme successo: vennero piantate centinaia di siepi per una lunghezza totale di oltre 30 chilometri. Da allora le siepi sono considerate come importanti habitat.

Dal 1979: focus sulle attività con i giovani 

Nel 1979 iniziò il grande decennio delle attività con i giovani del CSPU. Un gruppo di lavoro guidato da Jost Bühlmann sviluppò molte attività. L‘aiuto didattico “opteryx“ di Meinrad Bärtschi e Thomas Stahel iniziò a essere usato in innumerevoli corsi, in gruppi di giovani e nelle scuole. Più tardi, venne pubblicato anche il supporto didattico “natryx“, che permise da allora a migliaia di giovani di appassionarsi alla natura.

 

    
    

Anni '80: campagne per i frutteti e i boschi

Dopo la campagna sulle siepi, il CSPU lanciò grandi campagne, prima per i frutteti ad alto fusto, poi per la conservazione della natura nei boschi. I boschi furono protagonisti su tutti i media: gli alberi non stanno bene, soprattutto a causa dell‘inquinamento atmosferico. Il CSPU partecipò alla grande manifestazione per le foreste di Berna nel maggio 1984. L‘impegno dei molti attori portò a risultati tangibili ancora oggi: riduzione dell‘inquinamento dell‘aria, marmitte catalitiche per i veicoli, limiti di velocità. Non hanno solo aiutato i boschi, ma tutti. 

Anni '80 e '90: una nuova struttura dell‘associazione.

Tra il 1987 e il 1993, le questioni strutturali all‘interno del CSPU e a livello internazionale vennero risolte. il CSPU diede origine alla Società svizzera per la protezione degli uccelli SVS, più tardi chiamata BirdLife Svizzera. Da allora BirdLife Svizzera è composta direttamente dalle organizzazioni nazionali Ala e Ficedula, dalle associazioni cantonali e dalle sezioni locali. 

La visione di Fritz Hirt degli anni '70 diventò così realtà: un‘associazione di protezione degli uccelli unita e forte con un ufficio piccolo ma efficiente, evoluto dal precedente ufficio di consulenza sulle siepi. Nel 1994 l‘ICBP diventò BirdLife International. Oggi, la federazione riunisce 119 organizzazioni partner in altrettanti paesi.

    
    

Anni '80 e '90: i progetti internazionali

BirdLife Svizzera iniziò a essere  sempre più coinvolta nella conservazione della natura e degli uccelli in altre parti del mondo, tramite i partner BirdLife dei rispettivi paesi. Ancora oggi BirdLife Svizzera promuove regolarmente campagne di conservazione su larga scala a favore degli uccelli migratori. La protezione degli uccelli migratori deve raggiungere una svolta attraverso le relazioni pubbliche e il lavoro giovanile. A Maiorca, BirdLife Svizzera collaborò all’acquisto della tenuta La Trapa e organizzò dei campi dove i conservazionisti svizzeri aiutarono a mantenere l‘area protetta. (Immagine: il gruppo giovani di BirdLife Malta manifesta per la chiusura della caccia agli uccelli migratori sull'isola mediterranea.)

Dagli anni '80 fino ad oggi: ulteriori campagne per gli habitat

La distruzione degli habitat stava diventando sempre più grave. Bird Life Svizzera, insieme alle sue sezioni, alle associazioni cantonali e alle organizzazioni nazionali, lanciò molte iniziative per salvaguardare, ripristinare e creare nuovi habitat. Nel 1988, la famiglia BirdLife si concentrò sugli “habitat interconnessi“. Seguirono campagne su prati e pascoli, sulle strutture per la microfauna e sulla natura nelle aree edificate. Finora è stato ottenuto molto per la conservazione della biodiversità in Svizzera, ma gli sforzi devono proseguire. 

    
    

1989: la fondazione di „Ornis“

Nel novembre 1989 uscì il primo numero di “Ornis“ la nuova rivista di BirdLife Svizzera, che  sostituì la pubblicazione “Vögel der Heimat“. Per quasi 60 anni, questa rivista ha influenzato intere generazioni di conservazionisti e ornitologi. La forza trainante del nuovo “Ornis“ è Beat Wartmann, membro del consiglio di amministrazione di BirdLife Svizzera e tuttora presidente del commissione di redazione. 

Anni '80 e '90: l’impegno in Europa orientale

Nel 1989 già prima della caduta della cortina di ferro in Europa, BirdLife Svizzera stabilì contatti con gli ambientalisti dell‘Europa dell‘Est, soprattutto in Ungheria. Questi contatti saranno utili più tardi quando si tratterà di mettere in sicurezza le grandi aree naturali che ancora esistono oggi. Nel 1991 prese avvio in Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca la grande campagna di BirdLife “Opportunità Europa dell’Est“ successivamente estesa a molti altri paesi. Grazie alla cooperazione con i nuovi partner di BirdLife nell‘Europa orientale, centinaia di chilometri quadrati di superfici naturali vennero protetti.

    
    

1995: il 2° Anno della conservazione della natura

Nel 1995 BirdLife Svizzera fu intensamente coinvolta nel 2° Anno europeo della conservazione della natura facendo parte del comitato organizzativo. Una particolarità risiedette nella “Sessione della Natura nel Parlamento federale“, dove per una volta non sono i membri del Parlamento ma gli ambientalisti a discutere di temi di attualità.  

1999/2001: vengono creati due centri Natura

Nell‘aprile 1999, si realizza un sogno a lungo inseguito per BirdLife Svizzera: l‘associazione apre il suo primo centro natura, alla palude di Neerach.   Il centro con il suo sentiero naturale su passerelle, uno stagno educativo e i due capanni di osservazione delizia i visitatori da più di vent‘anni. Solo due anni dopo apre le porte il centro natura BirdLife La Sauge sul lago di Neuchâtel, nel frattempo diventato conosciuto per la facilità con cui si può osservare il Martin pescatore dai suoi capanni. Allo stesso tempo, BirdLife Svizzera installa qui il suo secondo ufficio dopo la sede centrale di Zurigo.

    
    

Dagli anni '90 fino ad oggi: i progetti di promozione delle specie

Il Consiglio d‘Europa pubblica un Piano di azione per il raro Re di quaglie e chiede misure anche alla Svizzera. BirdLife Svizzera lancia quindi un progetto di conservazione di questa specie minacciata. Gli esperti passano lunghe notti sul campo alla sua ricerca e mettere in sicurezza i siti di nidificazione. Due anni dopo, i re di quaglie sono di nuovo di casa in Svizzera. Il progetto è poi è poi servito da ispirazione per il lancio del “Programma di conservazione degli uccelli in Svizzera“ di BirdLife Svizzera e della Stazione ornitologica svizzera con il sostegno dell‘UFAM. Oggi, i progetti sono in corso per circa 30 specie, tra cui la Pavoncella, lo Stiaccino e il Picchio rosso mezzano.

    
    

Dagli anni '20 fino ad oggi: sempre più corsi sulla natura

La famiglia BirdLife è oggi il più grande dispensatore di corsi sulla conoscenza delle specie e della natura in Svizzera. Ogni anno, centinaia di partecipanti frequentano questi corsi su molti argomenti e beneficiano di molte nuove conoscenze o si preparano a trasmetterle ad altri. Le associazioni cantonali offrivano questi corsi sulla natura già 100 anni fa. Oggi, l‘offerta di corsi è molto più ampia e BirdLife Svizzera ha sviluppato materiali didattici moderni. 

    
    

Dal 2001: primo "Uccello dell‘anno"

Dal 2001, BirdLife Svizzera sceglie ogni anno un “Uccello dell‘anno“. Il primo è stato il Cuculo, seguito dallo Zigolo giallo. Gli “Uccelli dell‘anno“ hanno lo scopo di rendere visibili i problemi di conservazione della natura e di evidenziare la necessità di azioni concrete, per esempio nelle zone agricole, nei boschi così come nelle aree edificate.

Dal 2000: il progetto Civetta e progetti in Ticino

Vent’anni fa la Civetta era sull‘orlo dell‘estinzione in Svizzera. Grazie al Programma di conservazione della Civetta di BirdLife, la tendenza è stata invertita giusto in tempo: le popolazioni di questa specie stanno ora lentamente aumentando di nuovo. Una delle popolazioni di Civetta rimaste vive in Ticino. Anche l‘Upupa occupa un habitat simile. Per questo motivo BirdLife Svizzera e la sua organizzazione nazionale Ficedula hanno iniziato anni fa un programma di conservazione per questa e molte altre specie dell‘ambiente agricolo. Nel frattempo, BirdLife Svizzera ha stabilito la sua terza sede nella Svizzera Italiana.

    
    

Dal 2000: i progetti per la foresta pluviale

BirdLife Svizzera sostiene non solo la conservazione degli uccelli migratori e la protezione della natura nell‘Europa dell‘Est, ma anche importanti progetti internazionali.

A Sumatra, la maggior parte delle foreste pluviali di pianura è stata disboscata. È stata quindi un‘opportunità unica quando BirdLife International ha avuto la possibilità di acquisire una concessione di legname, per poi lasciare la foresta al suo posto. BirdLife Svizzera sostiene da tempo questo progetto nella foresta pluviale di Harapan.

Anche in Madagascar la foresta pluviale è particolarmente minacciata. Nel sud-est, BirdLife International e Asity, partner di BirdLife in Madagascar, hanno potuto proteggere la foresta vergine di Tsitongambarika grazie all‘aiuto della Svizzera.

Dal 2006: la campagna per la Biodiversità

La Convenzione mondiale sulla biodiversità è entrata in vigore per la Svizzera nel 1995, ma il nostro Paese non ha fatto nulla di più per la diversità biologica. Per cambiare questa situazione, BirdLife Svizzera ha lanciato nel 2006 la sua campagna “Biodiversità - fonte di ricchezza“ e insieme al consigliere nazionale Kurt Fluri ha fondato il gruppo parlamentare “biodiversità“.   La campagna è culminata nell‘Anno della Biodiversità 2010 delle Nazioni Unite, quando la consigliera federale Doris Leuthard si è impegnata a far elaborare rapidamente la Strategia nazionale per la biodiversità.

La Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità a Nagoya, in Giappone, alla quale era presente il direttore di BirdLife, ha definito nuovi obiettivi. Ma la politica svizzera per la biodiversità è rimasta carente. Pertanto, BirdLife ha pubblicato un piano d‘azione alternativo per la biodiversità per la Svizzera e, alla fine del 2020, ha dovuto tracciare un bilancio pessimo dell‘impegno del nostro Paese.

    
    

2019: due nuovi centri natura

Nella primavera del 2019, BirdLife Svizzera e i suoi partner aprono due nuovi centri natura. Il centro Natura del lago di Pfäffikon è il risultato di una collaborazione tra l‘associazione Pro Pfäffikersee, BirdLife Svizzera, BirdLife Zurigo e Pro Natura Zurigo. BirdLife Argovia e BirdLife Svizzera aprono insieme un nuovo centro natura al lago artificiale di Klingnau. Il centro ha un sentiero naturale con uno stagno e una parete per la nidificazione del Martin pescatore, subito occupata nel 2021.

2020: lotta per una migliore Legge sulla caccia

BirdLife Svizzera, il Gruppo Lupo Svizzera, Pro Natura, WWF Svizzera e Zoo Svizzera non hanno desiderato il referendum sulla legge sulla caccia. Più volte hanno cercato di far passare in Parlamento una revisione sensata ed equilibrata, senza però successo. Le firme necessarie per il referendum vengono quindi depositate all‘inizio del 2020. Alla fine, il risultato è un “No“ stretto ma chiaro alla pessima legge sulla caccia, aprendo la strada a una revisione migliore, questa volta veramente equilibrata.

    
    

Dal 2019 ad oggi: affrontare insieme il cambiamento climatico e la crisi della biodiversità

Alla prima grande dimostrazione sul clima tenutasi a Berna nel settembre 2019 con 100.000 partecipanti, e da allora in molti altri luoghi, BirdLife Svizzera milita per una soluzione congiunta al cambiamento climatico e la crisi della biodiversità. 

2020: lancio dell‘iniziativa sulla biodiversità

La Svizzera fa troppo poco per la biodiversità. Questo è confermato anche dall‘OCSE in un rapporto di valutazione ambientale. Non ci sono miglioramenti in vista nel 2019/2020, poiché il governo federale vuole lavorare con un piano d‘azione sulla biodiversità assolutamente insufficiente per il nuovo decennio. Per questo BirdLife Svizzera, Pro Natura, Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio e Patrimonio svizzero lanciano l‘Iniziativa Biodiversità. L‘obiettivo è di conservare e promuovere meglio la biodiversità, il paesaggio e il patrimonio architettonico della Svizzera. 

Quando l’iniziativa è stata depositata, questo messaggio è stato anche presentato ai media dal nuovo direttore di BirdLife Svizzera Raffael Ayé.

    
    

Dal 2020: la campagna per l‘infrastruttura ecologica

L‘infrastruttura ecologica è il più importante progetto di conservazione della natura in Svizzera fino al 2040, un compito generazionale! Ecco perché BirdLife Svizzera dedica la sua nuova campagna pluriennale all‘infrastruttura ecologica

2022

 

I/le presidenti

Albert Hess
Leon Pittet
Walter Knopfli
Walter Bieri
Alfred Schifferli
Hans Arn
Urs Glutz von Blotzheim
Wendelin Fuchs
Christoph Imboden
Fritz Hirt
Beat Wartmann
Ruedi Aeschbacher
Suzanne Oberer
Thomas Lüthi

1922 – 1928              
1928 – 1934
1937 – 1948
1949 – 1952
1953 – 1956
1957 – 1962
1963 – 1969
1970 – 1975
1976
1977 – 1996
1997
1998 – 2014
2015 – 2023
2023 –

I direttori

 
Werner Müller
Raffael Ayé
  
1979 – 2020
2021 –
    

 

Testi: Werner Müller
Immagini: BirdLife, Mathias Schäf, Michael Gerber, Keystone, Mosterei Möhl AG, zvg