Eisvogel

Uccello dell'anno: Martin pescatore

Con il suo piumaggio blu e arancione scintillante, il Martin pescatore è uno degli uccelli più belli delle nostre zone umide. È sinonimo di corsi d’acqua limpidi, natura incontaminata e ambienti dinamici. Ma questo coloratissimo membro della nostra avifauna è vulnerabile: fiumi incanalati, inquinamento e disturbi lo mettono in pericolo. Grazie a misure di rinaturalizzazione mirate e al rispetto dei suoi siti di nidificazione, questo affascinante uccello può essere preservato come simbolo della vitalità degli ambienti acquatici e della biodiversità.
  


 

Ritratto

Un tuffatore colorato

Con il dorso blu-turchese, il ventre arancione e il lungo becco appuntito, il Martin pescatore è senza dubbio uno degli uccelli più affascinanti d’Europa. Solo il colore del becco permette di distinguere i sessi: nel maschio la mandibola inferiore è nera, nella femmina è arancione. Leggermente più grande di un passero, il Martin pescatore passa spesso inosservato nonostante i suoi colori vivaci. Si confonde con i giochi di luce e ombra e il suo comportamento è discreto. Tuttavia, il suo potente richiamo “zii” lo tradisce generalmente prima che passi, con un rapido battito d’ali, proprio sopra la superficie dell’acqua.

Il Martin pescatore vive fino a un’altitudine di circa 600 m, vicino ad acque limpide e ricche di pesci, stagnanti o con corrente debole, in cui cattura principalmente piccoli pesci, ma anche altri animali acquatici. Appostato sul suo posatoio, si tuffa come un dardo nell’acqua, dove afferra la preda con il becco prima di tornare sul ramo. Stordisce i pesci di una certa dimensione sbattendoli contro il posatoio prima di inghiottirli iniziando dalla testa. 

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Abile tuffatore, si lancia in acqua da un posatoio e cattura la preda con il becco. Foto: www.eisvogel.land

Nidificazione in ambienti dinamici 

Nei mesi di febbraio e marzo inizia la ricerca del un partner, attività che può dare luogo a frenetici inseguimenti. Il maschio sa convincere la sua futura compagna anche offrendole piccoli pesci come dono. Per nidificare necessitano di rive scoscese e tranquille, prive di vegetazione, come quelle che si trovano lungo i torrenti o i fiumi naturali e dinamici. Insieme scavano una galleria lunga da 40 a 80 cm nella riva sabbiosa o argillosa. A partire dalla fine di marzo, la femmina depone generalmente sei o sette uova, che vengono covate per tre settimane. Entrambi i genitori nutrono i piccoli con insetti e pesciolini. A differenza di altri nidi di uccelli, in cui il cibo è oggetto di aspre dispute, i martin pescatori sono sorprendentemente disciplinati: quando un piccolo riceve un pesce, si sposta diligentemente dietro ai suoi fratelli e sorelle. Dopo tre o quattro settimane, i piccoli lasciano il nido. Vengono rapidamente scacciati dai genitori e si disperdono per trovare il proprio territorio. I genitori iniziano immediatamente la covata successiva, in modo da allevare due o tre nidiate all’anno.

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Una femmina (a sinistra) e un maschio nel loro habitat caratteristico: un corso d’acqua ricco di prede, con tratti tranquilli che permettono la caccia e pareti verticali per la nidificazione. Foto: Ralph Martin

Minacce per la freccia blu

La maggior parte dei martin pescatori rimane nel proprio territorio durante tutto l’anno. Solo quando i corsi d’acqua gelano a causa di un periodo di freddo prolungato intraprendono piccole migrazioni. Attualmente, il numero di coppie nidificanti nel nostro Paese è stimato tra le 400 e le 500, ma la popolazione può variare notevolmente a causa degli inverni rigidi e delle inondazioni. Il loro alto tasso di riproduzione permette loro di compensare queste perdite. 

Oltre ai predatori come la Volpe o i ratti, anche i crescenti disturbi legati alle attività ricreative minacciano il Martin pescatore. Il problema principale rimane tuttavia la mancanza di habitat, poiché gli ambienti acquatici sono stati fortemente degradati negli ultimi decenni. I fiumi e i torrenti sono stati incanalati, le rive cementificate e le zone umide prosciugate, con la conseguente scomparsa dei siti di nidificazione e la messa in pericolo delle comunità ittiche. Inoltre, la qualità dell’acqua è stata notevolmente alterata dalle acque reflue e dai pesticidi.

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Predisporre una parete verticale è il modo migliore per offrire un sito di nidificazione al Martin pescatore. Foto: Christa Glauser

Nuovi habitat vicini allo stato naturale 

Il rispetto dello spazio riservato alle acque prescritto dalla legge consente di ottenere argini naturali e diversificati. In combinazione con misure di rinaturalizzazione, ciò ricrea corsi d’acqua ricchi di strutture e dinamici, con una migliore qualità dell’acqua e popolazioni ittiche sane. Il ripristino di pareti verticali offre inoltre nuovi siti di nidificazione. Quando mancano rive naturali scoscese, possono essere utili pareti artificiali. Quelle installate nei Centri natura BirdLife di La Sauge e Klingnau consentono di ammirare senza disturbare questi gioielli dell’avifauna, ambasciatori dei corsi d’acqua vivi e delle acque pulite. 
 


Ulteriori informazioni


Materiale

Poster A3

con il ritratto del Martin pescatore (D/F). Gratuito. In italiano disponibile per il download in pdf.